Attività di svago e tempo libero a San Demetrio Corone dal Piano Marshall in poi.

Una storia scritta da un perdente, è un esercizio che mi riesce bene e mi riconcilia con il mio sacro poco.

di Angelo Lino Luzzi  ©

ALBANY JAZZ

Lo svago e il tempo libero non hanno mai conosciuto crisi nei  nostri paesi arbëresh. San Demetrio poi, battezzata come era, capitale della Diaspora in Italia, non poteva venir meno alle riconosciute attitudini alle iniziative. Subito dopo l’ultimo conflitto mondiale, per ovvie ragioni, aumenta e si diffonde l’arte creativa e del reinventarsi.  Come la nostra storia avrà modo di raccontare, molto nutrita risulterà a San Demetrio Corone la lista di pregevoli iniziative in vari settori. Nonostante l’isolamento geografico della nostra cittadina arbëreshe con le importanti vie di comunicazioni,  la presenza del collegio italo-albanese di Sant’Adriano e del Liceo-ginnasio, secondo me il genius loci, ha consentito al paese di non rimanere emarginato e di assumere atteggiamenti mentali e comportamenti pratici coerenti ,con il resto della società nazionale. Pertanto, le nostre attività di svago e l’impiego del tempo libero, rientrano in un mosaico di storia locale impagabile, perché testimoni di tracce di una civiltà gloriosa e decorosa e moralmente edificante.

Senza entrare nelle più ampie accezioni del tema, l’intento è far emergere dal quadro comune, l’eccezionalità di quell’insieme di nozioni da cui i giovani possano attingere con le dovute riflessioni, motivazioni, informazioni, cultura e solidarietà che ci ha accomunati, nonostante altro. Soprattutto, riflettere su quella intrinseca dignità che pur nelle difficoltà quotidiane, anche in quelle esistenziali da  Cagniuli e Ghiegghi del periodo, è stata capace di riempire il lento scorrere del tempo nella maniera  creativa e intelligente, lasciando un’impronta per tutta l’Italia..

Tratti sempre da: “San Demetrio Corone tra politica, cronaca e storia”, estrapoliamo dal brogliaccio“ Attività di svago e Tempo libero”, alcuni momenti  , durante e dopo il periodo del famoso piano Marshall americano che prevedeva aiuti per la ricostruzione d’Italia.

Nel contesto politico degli anni, sono inserite tutte quelle forme di attività di svago e tempo libero, maschili e femminili avvertite all’indomani del 1945, come necessità aggregative e di riscatto sociale come, durante il periodo della riforma agraria, dell’OVS e degli enti di sviluppo Opera Sila e sui corsi di formazione di economia domestica, di istruzione generale a San Demetrio Corone. Prima della narrazione, è dobbligo chiederci a freddo: siamo riusciti a creare o ad interpretare il futuro e la rinascita a San Demetrio dopo il piano Marshall (1948) , se stiamo assaporando un reale cambiamento solo dal 2022?

A questa domanda risponderemo con questa mia collana ,EPISTEMI, dai corsivi corsari, per tutti coloro, convinti, di non essere stati mai “ ZZOPA DJEGLIS “. Questo anemico deterrente avverso ad ogni forma empatica e di dibattito non ha giovato  a San Demetrio, relegandolo sempre più in fondo ai gradini dei processi evolutivi. A parte ogni similitudine, la storia questa volta sarà riscritta  da uno dei perdenti, è un esercizio che da perdente mi riesce bene, sarà l’elogio alla sconfitta come quella di Rosaria Gasparro, e mi riconcilia con il mio sacro poco.

 All’indomani delle elezioni del 1948,l’Italia repubblicana deve affrontare non solo le conseguenze economiche dopo la sconfitta alla seconda guerra mondiale ma organizzare la vita pubblica. Dal 1948 al 1953 la situazione economica non era florida e da noi nel sud, povertà e arretratezza diffusa.

 Dal 1954 in poi, maggiormente dal 1958 al 1968 si assiste al miracolo economico cioè al boom economico. A San Demetrio Corone si iniziano a copiare modi e stili americani, fra cui musica di importazione americana e film di Hollywood.

Era il periodo quando ricevetti il più bel giocattolo della mia vita

“Piazza Rossa ” Corso Domenico Mauro

Piazza Rossa e iniziai a giocare  tra il covo comunista della trattoria la Rosa e la nobles locale seduta sulle tribune dei gradini della farmacia Debellis. Erano i tempi di Don Giorgio Esposito arciprete del paese con la sua moto Rumi e le iniziative volte ad aggregare come le attività

Esposito don Giorgio già Arciprete di San Demetrio Corone

con la sala dietro la chiesa madre fornita di televisore, dove ci si poteva incontrare e preparare eventi come è stato per me il primo varietà musicale ” Skanderbeg 60 ” con debutto al teatro del Collegio.

C’era poi la squadra di calcio GIAC

Formazione della Giac – Gioventù Italiana Azione Cattolica

che si controponeva alla squadra di calcio Dinamo del PCI dei Clementino

Formazione DINAMO giovani del PCI di San Demetrio Corone

La storia ci ha lasciato molti aneddoti, foto e circostanze alla Guareschi che puntualmente riempiranno questi fogli facendoci compagnia nelle giornate uggiose. Mandate aneddoti, su tutti i temi che tratto, come compagni di viaggio alla narrazione.

Intanto cominciamo con

L’ ALBANY  JAZZ

ALBANY JAZZ – San Demetrio Corone -cs

L’Albany Jazz nasce come complesso musicale a San Demetrio Corone nella seconda metà degli anni 50 nel periodo delle speranze, dei sogni e perché nò, del Rock ’n’ Roll, del jazz, dello Swing, del tango, della brillantina nei capelli, il taglio all’umbertina e ciuffetto all’in su. Con il piano Marshall avviato si attendevano ripresa e sviluppi economici. Chi avrebbe potuto immaginare che in un paesino di 5791 abitanti, sperduto tra le colline della Pre Sila Greca, lontano dalle importanti arterie di comunicazione, ma vicino all’avvento  della televisione, si sarebbe potuto dare corpo alla formazione dell’Albany Jazz.

Da una parte, il suo nome difendeva una appartenenza di secoli di storia, dall’altra una “Y” e un “ JAZZ”, che speculava il glamour dell’ ”american style” tipo Glenn Miller. Era l’era di Elvis Presley, e delle varianti del Ritmo e del Blus e del Country ma anche di Aznavur, Piaf, Togliani ,Consolini, Pizzi, Kramer e della immortale canzone napoletana Carosone, Bruni , Murolo, Di Capri. Il merito di questa formazione, udite le testimonianze dei componenti, senz’altro và a Carmine Lavorato, barbiere in via Maratona prima e a piazza Monumento dopo.

Sui tubi di piazza Monumento, penultimo seduto è Carmine Lavorato con amici

Un grande sostenitore di questa orchestrina è stato il parroco del paese , Soti Giorgi Esposito , perchè ha avuto un gran da fare per tirare su questi giovani  attraverso programmi estivi in Sila e fasi teatrali al Collegio Sant’Adriano.

Albany Jazz in Sila -19 Agosto 1959

Campo estivo della Gioventù Italiana Azione Cattolica in Sila

( Tarantino-Lavorato-Don Esposito-Solano)

Quella simpatica orchestrina, senz’altro figlia del genius loci del teatro del Sant’ Adriano, oltre a  soddisfare quella nostra generazione ancora incerta tra sogni e bisogni, riempiva gli intervalli e l’avanspettacolo dei drammi e dei varietà musicali che la “Filodrammatica ” del Liceo Ginnasio del Sant’Adriano, puntualmente nel periodo di Carnevale offriva ogni anno.

 La loro sigla musicale era PASSION FLOWER”, in italiano “ LA PASSIONE DEL MIO CUOR” con il classico coro…wacciùwaruwaruwà !!!.L’altro pezzo forte PETIT FLEUR Prima ancora ricordo un’altra sigla che spero almeno di rielaborare come la ricordo; si trattava di una Begin , con un gingle cantato con la parola “ Varechina, Varechina Uè, Varechina Varechina Ué, di difficile interpretazione, ma musicalmente in armonia e senz’altro frutto dell’estro e della fantasia del gruppo. Quotati in tutto il comprensorio, riuscivano a rallegrare feste e serate anche nelle trasferte estive.

  Durante le “passeggiate scolastiche” del liceo-ginnasio, i maschietti avevano come punto di riferimento le querce dell’attuale ristorante Corsini, per le ragazze la strada per Kozzi Mundit . Era Totonno Baffa con la sua fisarmonica a rendere felici e spensierate quelle ore con le sue magiche suonate, Una volta ricordo, durante una passeggiata ,  io e un compagno di scuola siamo andati a Marzile in quel sottopasso (ruga) dove sopra abitava Paolina e Dushkut, a prendere la fisarmonica che tenevano in un magazzino dove loro si ritrovavano e che chiamavano Bazar.

La Casa di Paolina e dushkut

Luigi Giampietro

La sede dell’Albany Jazz era nella “ruga di Paolina ” sotto la finestra della camera dei miei genitori. Ricordo che la comare Paolina inveiva specie contro Adriano Solano perchè il tamburo “sdirrazzava le galline”. Quanti ricordi !!

Prima porta a destra il Bazar Albany Jazz

foto interno dopo oltre mezzo secolo

Stiamo parlando di una casa della Gitonja tek rahj i Loshtraret ( Vicinato della collina degli antenati), quindi la prima gjtonja più antica costruita contemporaneamente o appena dopo la casa Lopes a Murmurica. Scendendo dall’attuale via Maratona, e da palazzo Chiodi, raggiungevano da Granato la via del Calvario posizionato vicino all’attuale pasticceria Stilla , per poi raggiungere la chiesa madre dall’attuale piazza Monumento.

Durante le mie ricerche su tutte le Gjtonie del paese, mi sono incuriosito da un suggerimento di mia madre, oggi 97enne, che a sua volta aveva ereditato da sua madre morta a 103 anni l’indicazione di questo luogo come Rahj i glioshkavet. Dopo una risata e un bel pò di tempo, spremendomi, ho tolto la gl italo-arberesh e ho messo la l albanese alla parola loshkavet e sono risalito a loshtraret che significa antenato, antico e rahj e una collinetta.

Da tenere presente quella supporta raggiungeva via Marzile ed era trafficata da tutti da e per Acri.

Sotto la parte est della casa verso via Marzile

I componenti erano Adriano Solano, batterista del complesso, al clarinetto Ariosto De Rose, come cantante, solista e corista di alto spessore, arrangiatore , sassofonista e impareggiabile fisarmonicista Totonno Baffa, che riusciva ad incantare con la sua “Voce e notte” chiunque. Al mandolino e chitarra Carmine Lavorato, chitarra accompagnamento Franchino Sposato, le maracas, si accasavano spesso e volentieri dal volontario di turno, fosse anche Antonio Basile, abile anche a maneggiare le spazzole e bacchette della batteria.. Il cantante delle grandi occasioni e immancabile ad allietare le serate al Sant’Adriano, era Ettore Cardamone da Corigliano, disponibile a concedere bis, come nella interpretazione della canzone “ La Novia” di Tony Dallara.

Con Ettore Cardamone mi sono intrattenuto più volte quando occasionalmente facevo visita a mia zia Nina Santelli nei pressi dell’ Ina Casa a Corigliano e successivamente ho avuto conferma da Adriano Solano che lo stesso faceva all’epoca l’istitutore al collegio Sant’Adriano, con Mario Visciglia considerato bravo cantautore e chitarrista.

Cantante Ettore Cardamone a destra della foto Franchino Sposato

Altri componenti si sono alternati o aggiunti come il caso di Demetrio D’Amico e altri. Intanto come vediamo nella foto seguente, cominciava a fare capolino con il canto, mio cugino Demetrio Luzzi, che aveva ereditato dallo zio voce e musicalità tanto da essere etichettato “ Palmerino”. Da cantante solista ha inciso un disco- lancio a Roma.

Teatro del Collegio Sant’Adriano – Cantante Demetrio Luzzi

Al teatro del Sant’Adriano molto atteso era  lo spazio dedicato ad una sorta di varietà le cui satire caricaturali non risparmiavano personaggi come il  preside, docenti, bidelli della scuola e del collegio e quelli della vita locale. La scenografia   del varietà aveva come sfondo un  enorme telone  3,50×3, raffigurante piazza monumento dipinto da Federico Braile , come da foto.

Quel telone era la scenografia rappresentativa dell’agorà del paese,  azzeccata anche per  la famosa “ Alle cinque della sera “ di Federico Garcia Lorca, parafrasata in un a solo per voce e chitarra , con sedia e luce ad occhio di bue, dall’abilissimo Mimmo Tallarico che ha saputo incantare tutti con il suo flamengo, dovizioso di arpeggi. Era l’allegoria alla Sandemetrese chà chà chà che in quel periodo aveva pervaso luoghi e discorsi a San Demetrio, a tal punto che tra gli spalti del “Civetteria” regalavano scorci di appartenenza per la presenza di pubblico femminile frequente e dal vestito tradizionale.

Demetrio Tallarico

Alle cinque della sera

        Alle cinque della sera se tu vai al monumento

        sempre il solito argomento

       della partita c’è il commento oppur dell’allenamento

       alle cinque della sera là…….. al monumento

       Alle cinque della sera se tu vai da Maurino

       tra ferramenta, vasche , piastrelle e sacchi di cemento

       sempre il solito argomento

       della Sandemetrese c’è il commento

Alle cinque della sera

     di Tarantissimo grida da pazzo

        quel rossanese di Monaco Micuzzo

         pronto a dare il suo commento,

       alle cinque della sera là…. al monumento

       Alle cinque della sera se tu vai al monumento

       Sempre il solito argomento

       Di palloni, scarpe e reti c’è il commento di,   

       Mister Tony Foti Baffa e Gangitano,

       Capatazzo e Provenzano

       Alle cinque della sera là…….. al monumento……..

                               …… continua…..

Delle serate teatrali e musicali al Sant’Adriano continueremo a raccontare la storia di questo gruppo molto affiatato e dai tanti aneddoti da giamburrasca che tenevano vivi gli ambienti esterni ed interni di questo collegio, attraverso, anche i “ filoni” e la scusa delle pratiche artistiche, che si contrapponevano alla rigidità degli insegnanti.

Oltre alle serate e alle trasferte a Malvito e in altre località, parleremo dell’Albany Jazz anche della loro “batteria ” data in regalo ai Maya  e finita nel dimenticatoio delle gratitudini, come al solito.

Termino questa parte chiedendo venia se mi discosto apparentemente dall’argomento, ma questo periodo scolastico e le attività esterne al collegio, trascinano nel percorso simpatici aneddoti vissuti dai protagonisti di questa orchestrina. Dei componenti continueremo a parlare così come dei componenti, compreso lo scrivente, del Primo Varietà Musicale “ Skanderbeg 60 “,  firmato da (Minosse-Ulisse) Adriano Solano, il primo giornalista-pubblicista locale, animatore e vero protagonista in molti settori e in più fasi della storia sportiva sandemetrese

Adriano Solano

In quel varietà musicale c’è stata la partecipazione  di studenti del liceo-ginnasio, tra i quali figuravo anch’io. Pubblicherò il copione di quel varietà di 60 anni fa. Al collegio di Sant’Adriano, in quel tempo, si frequentavano : 1°,2°,3°,4°,5° ginnasio e 1°,2°,3° liceo. La foto seguente mostra una selezione mista che il professore di educazione fisica Silvio Pranno stava preparando per il  “saggio atletico” annuale, molto atteso in vista dei campionati scolastico provinciali

Preparazione mista per il saggio scolastico ( 1962/63)

Dalla sinistra A Lino Luzzi, dietro di me Lavorato Angelo, in fondo Altimari, e al mio fianco Mario Faraca e altri, mentre la professoressa Sogna Bibin Mazziotit preparava il saggio alle ragazze.

Da sinistra Lucrezia Serra-Bibina Mazziottit-Giovanni Cava-Ninina Camodeca-Totò Marchianò

Albany Jazz……Continua con tante altre foto

Complesso musicale  FULL FUK

Intanto, senza reticenza alcuna sull’elenco di tutti i complessi musicali che si sono succeduti, ma con lo scopo di legare  gli interessi e tempo libero condivisi, sebbene in epoche diverse, registriamo come anno 2010, l’ultimo gruppo musicale formato a San Demetrio Corone. Si tratta dei FULL FUK….. che io traduco in   “ un buono gratis per l’acquisto di un  Vaffà n’ … Il primo complesso e l’ultimo sempre americaneggianti nei nomi

Ultimo complesso a San Demetrio anno 2010- I FULL FUK

Sono giovani che al momento della foto avevano 16 anni che avevano già conquistato le simpatie delle teenagers nelle occasionali uscite musicali. Chitarra solista Francesco Damico, chitarra ritmica Cosimo Gangitano, batteria Adriano Gabriele e al basso Marco Falcone. Il tipo di musica che occasionalmente suonavano racchiude una larga parentesi che potremo sintetizzare dal Pop al rock- Metal , una intrigante musica tutta da scoprire. Avremo modo in seguito di offrirvi qualche nota musicale, intanto voglio rassicurare gli altri  complessi musicali esistiti ed esistenti a San Demetrio Corone, saranno menzionati TUTTI , così come troveranno spazio tutte le altre forme “artistiche” espressioni di una creatività sempre in cammino nella storia del nostro paese.

Seguiranno oltre gli approfondimenti di cui sopra, altri capitoli di

ATTIVITA’ DI SVAGO E TEMPO LIBERO A SAN DEMETRIO CORONE

(Tratto da : S. Demetrio Corone tra politica, cronaca e storia)

( Attività Sportive : Calcio – Boxe- Bocce- Rolla – Atletica leggera )

L A S T O R I A   D E L  C A L C I O   –  SANDEME’  CIA’ CIA’ CIA’

…….continua……

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